Questo blog ha la funzione di supporto per la pubblicazione dei post del mio sito principale: > > ESCURSIONI NEI DINTORNI DI TRIESTE

martedì 7 gennaio 2014

DOMENICA 19 GENNAIO 2014
ANDAR PER CAMPEGGI PER COMPIERE UNA GRANDE TRAVERSATA
DAL GOLFO DI PIRANO ALLE GROTTE DI POSTUMIA
                                                      seconda tappa:                                      
UN PERCORSO ESCURSIONISTICO DA ISOLA A OSPO
PER VISITARE I PAESI, LE VALLI E I COLLI DEL LITORALE SLOVENO

L'itinerario: Izola-Isola, loc.Livade (55 m), monte Segadici-Segadizzi (264 m), Semedela-Semedella (13 m), val Pradišjol (20 m), Pobegi-Pobeghi (95 m), Dekani-Villa Decani (62 m), Tinjan-Antignano (374 m), Osp-Ospo (57 m).
IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari
Ritrovo dei partecipanti alla gita in piazza Oberdan;
Ore 7.00 Trieste. Partenza con la corriera; entrati in Slovenia passando per l’ex valico di Rabuiese-Škofije, si tange Capodistria e percorrendo la bella strada litoranea si perviene alla periferia di Isola. Sosta per il caffè presso il ristorante del campeggio Jadranka (c), situato in riva al mare. Ripartenza con la corriera e si raggiunge il vicino punto d’inizio dell’escursione (a 31 km. da Trieste). Questo luogo si potrebbe raggiungere a piedi (i percorsi sono indicati in pianta) sia partendo dal campeggio Belvedere (a-km.4,3), che dal campeggio Jadranka (c-km.2,6)
Ore 8.30 Izola-Isola, località Livade (punto 1).. Seguita per 100 metri la strada che affianca la circonvallazione di Isola, deviamo a destra e seguendo una stradina inizialmente asfaltata, ci innalziamo circondati da campi di ulivi al fine di raggiungere il crinale dove passa la strada che collega Gazon a Sared. Cento metri prima della strada, prendiamo a sinistra una bella carrareccia pianeggiante che costeggia la piatta sommità prativa del monte Segadizzi. Una meravigliosa vista si distende su Isola e sulla frastagliata costa dell’Istria slovena, nel tratto che comprende Strugnano e Pirano.
Ore 9.30 Monte Segadici-Segadizzi (punto 2). Proseguendo, con panorama ora aperto sul litorale che va da Capodistria al golfo di Trieste, sfociamo su una strada bianca proveniente da Semedella, che presto noi lasciamo per compiere una deviazione che ci porta alla piccola elevazione del monte Markovec-San Marco (d), che in antico fu sede di un castelliere. Qui si potrebbe arrivare anche seguendo un itinerario più diretto (indicato in pianta) che parte dal campeggio Jadranka e passa accanto all’Ospedale locale. Dal piccola sommità inizia una amena discesa che, dopo un tratto di sterrato al servizio di poderi spesso coltivati a vigneto, scende, ormai asfaltata, tenendosi sempre in alto della digradante dorsale, il cui versante nord è interamente occupato dall’espansione residenziale di Semedella.
Ore 10.15 Semedela-Semedella (punto 3). Giunti in piano, seguiamo la strada che costeggia un canale e, superato un incrocio stradale con semaforo, arriviamo alla stazione della ex-ferrovia Parenzana, ora adibita a negozio di fiori. Passando davanti alla grande azienda vinicola Vinakoper, seguiamo ora la strada tange il cimitero (loc.San Canziano), che però presto lasciamo per prendere a destra una stradina che s’inoltra nell’appartata valle laterale di Pradišiol, che è quasi interamente coltivata a vigneto.
Ore 11.00 Val Pradišiol (punto 4). Transitati fra i campi, concludiamo la traversata della valle con un carrareccia in lieve salita, pervenendo ad un incrocio stradale (siamo in località Prade). Ancora un breve tratto di strada non trafficata e deviamo su un tratturo che ci collega con la stradina che risale alla dorsale dove si trova il paese di Pobeghi, che è disteso lungo la larga via di collegamento fra il litorale sloveno (da Bertocchi) e l’Istria interna. Arrivo al paese di Pobeghi e sosta di ¾ d’ora nei pressi della gostilna Jakomin per il pranzo al sacco oppure all’interno del locale per poter usufruire, in convenzione facoltativa da prenotare in segreteria entro venerdì 17 gennaio, di un primo piatto composto da un bis di gnocchi con sugo di selvaggina e di gallina e pane al prezzo di € 5 (cinque).
Ore 12.45 Pobegi-Pobeghi (punto 5). Si riprende il cammino; dopo con una breve discesa nel bosco, andiamo a oltrepassare il fiume Risano, la ferrovia e una deturpante zona industriale. Si arriva sulla strada principale (è quella che sale verso Kozina) proprio all’altezza della trattoria Norma e da qui saliamo in modo diretto al centro del consistente paese di Decani, che occupa a raggiera un  vasto pianoro. Nella piazza si trovano la chiesa della Beata Vergine risalente al 15° secolo, una spaziosa area di ricreazione, un bar e un market.
Ore 13.45 Dekani-Villa Decani (punto 6). Per proseguire verso Antignano ci sono due possibilità: la più facile propone di seguire una larga carrareccia che salendo gradualmente costituisce il collegamento con il soprastante, piccolo abitato di Kolombar. L’altra invece, un sentiero segnalato di media difficoltà, s’inoltra in un bosco e tenendosi vicino a un ruscello, lo supera nei pressi di una bella cascata e poi va a innestarsi sull’altra poco prima che questa raggiunga una sella, dove è presente una rustica attrezzatura che serve alla sagra paesana (a giugno) dell’ormai prossimo villaggio di Kolombar. Poco distante si trova, posta in una bella posizione, una recente “casa per cacciatori”. Attraversiamo l’appartato paesino, composto da molte case nuove. Giunti all’ultima sua casa, chiare segnalazioni ci suggeriscono un sentiero con segnavia che dopo primo tratto un po’ ripido, poi sale più dolcemente nel bosco, offrendo talvolta distensive vedute panoramiche. Siamo arrivati alle prime case di Antignano e all’improvviso si apre una sorprendente, incantevole veduta sul golfo di Capodistria. Attraversiamo l’antico paese, che presenta parecchie case recentemente rinnovate, accompagnati da un sempre magnifico panorama che ora si è aperto anche sul golfo di Trieste, l’anfiteatro carsico che lo racchiude, e nelle giornate limpide perfino le Alpi in lontananza. Sul punto più alto, già sede di un castelliere, si erge la chiesa di San Michele Arcangelo, dietro la quale, come conseguenza della sua straordinaria posizione dominante a 360°, è eretta un’inevitabile ma ingombrante antenna di comunicazioni.
Ore 15.30 Tinjan-Antignano (punto 7). Si riprende il cammino; ci avviamo verso la conclusione dell’escursione. In pianta viene anche indicato un altro possibile percorso che porterebbe, attraversato il bosco di Vignano, dapprima ai laghetti delle Noghere (e-km.4) e quindi al centro commerciare Montedoro e la relativa fermata dell’autobus urbano n° 20 (f-km.2,8). Questo itinerario, utile perché permetterebbe un ritorno a Trieste senza l’uso di mezzi propri, è attualmente di non facile individuazione in quanto non segnalato e frequentato. Raggiunto un vicino poggio, che offre una aperta veduta anche sul retroterra istriano, possiamo intravedere la nostra meta finale, il paese di Ospo, posto al centro della bella vallata sottostante. Incombente alle spalle del paese, impressiona l’enorme squarcio del monte, le cui pareti verticali sono molto apprezzate per le difficili vie di roccia, dove si trova la grotta fortificata dalla quale scaturisce la maggior sorgente del rio Ospo. Discesi a un incrocio di carrarecce, incontriamo il segnavia della traversale slovena n° 1 (è quello che partendo da Maribor va a concludersi ad Ancarano) che ci guida nella lunga discesa (300 metri di dislivello) che avviene seguendo un buon tratturo che, dopo aver attraversato un ameno ripiano erboso, sfocia nel fondovalle. Superato su un ponte il rio Ospo, arriviamo alla meta finale della nostra traversata, costituita dalle confortevoli strutture del campeggio Vovk, che è situato all’entrata del paese.
Ore 16.45 Osp-Ospo (punto 8). Sosta di 1 ora nell’accogliente locale-ritrovo del campeggio per festeggiare con una bicchierata la conclusione dell’escursione. Possibilità di usufruire, in speciale convenzione da prenotare in segreteria entro venerdì 17 gennaio, di un tradizionale minestrone di jota con salciccia e pane al prezzo di € 5.
Ore 17.45  Osp-Ospo. Partenza con la corriera. Non è certo che la corriera potrà arrivare al centro del paese. In tal caso si dovrà raggiungerla in un posteggio distante 800 metri (portare una torcia). Per il rientro a Trieste non è possibile, a causa delle strettoie della strada, raggiungere direttamente la pur vicina zona delle Noghere, che è distante 5 km. Si deve risalire invece la valle del rio Ospo e poi, raggiunta Kozina, si rientra in Italia attraverso l’ex-valico di Pesek. Infine tangendo Basovizza, si scende al centro città.
Ore 18.30 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (km 32 da Ospo). Fine della gita.

La mappa è ricavata dalla carta slovena “Primoska”, in scala modificata 1:66000
Caratteristiche dell’itinerario: si svolge  per circa 70 % su facili carrarecce e 30 % su strade secondarie asfaltate. In caso di terreno bagnato è consigliato l’uso di calzature alte (possibili tratti fangosi) e dei bastoncini.
Ore di cammino 6 e ½  circa, per un totale di 20 km. Dislivello in salita e in discesa metri 630.
Il programma della gita sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.

Capogita:  Sergio Ollivier (cell. 3493413641)