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mercoledì 8 gennaio 2014
martedì 7 gennaio 2014
DOMENICA 19 GENNAIO 2014
ANDAR PER CAMPEGGI PER COMPIERE UNA GRANDE
TRAVERSATA
DAL GOLFO DI PIRANO ALLE GROTTE DI
POSTUMIA
seconda tappa:
UN PERCORSO ESCURSIONISTICO DA ISOLA
A OSPO
PER VISITARE I PAESI, LE VALLI E I COLLI DEL LITORALE SLOVENO
PER VISITARE I PAESI, LE VALLI E I COLLI DEL LITORALE SLOVENO
L'itinerario: Izola-Isola, loc.Livade (55 m), monte
Segadici-Segadizzi (264 m), Semedela-Semedella (13 m), val Pradišjol (20 m),
Pobegi-Pobeghi (95 m), Dekani-Villa Decani (62 m), Tinjan-Antignano (374 m),
Osp-Ospo (57 m).
IL PROGRAMMA DELLA GITA, indicazioni e orari
Ritrovo dei partecipanti alla gita in
piazza Oberdan;
Ore
7.00 Trieste. Partenza con la corriera; entrati in
Slovenia passando per l’ex valico di Rabuiese-Škofije, si tange Capodistria e
percorrendo la bella strada litoranea si perviene alla periferia di Isola.
Sosta per il caffè presso il ristorante del campeggio Jadranka (c), situato in riva al mare. Ripartenza
con la corriera e si raggiunge il vicino punto d’inizio dell’escursione (a 31 km.
da Trieste). Questo luogo si potrebbe
raggiungere a piedi (i percorsi sono indicati in pianta) sia partendo dal
campeggio Belvedere (a-km.4,3), che dal campeggio Jadranka (c-km.2,6)
Ore
8.30 Izola-Isola, località Livade (punto 1).. Seguita per 100 metri la strada che affianca la
circonvallazione di Isola, deviamo a destra e seguendo una stradina inizialmente
asfaltata, ci innalziamo circondati da campi di ulivi al fine di raggiungere il
crinale dove passa la strada che collega Gazon a Sared. Cento metri prima della
strada, prendiamo a sinistra una bella carrareccia pianeggiante che costeggia
la piatta sommità prativa del monte Segadizzi. Una meravigliosa vista si
distende su Isola e sulla frastagliata costa dell’Istria slovena, nel tratto che
comprende Strugnano e Pirano.
Ore
9.30 Monte Segadici-Segadizzi (punto 2). Proseguendo, con panorama ora aperto sul litorale che va
da Capodistria al golfo di Trieste, sfociamo su una strada bianca proveniente
da Semedella, che presto noi lasciamo per compiere una deviazione che ci porta
alla piccola elevazione del monte Markovec-San Marco (d), che in antico fu sede
di un castelliere. Qui si potrebbe arrivare
anche seguendo un itinerario più diretto (indicato in pianta) che parte dal
campeggio Jadranka e passa accanto all’Ospedale locale. Dal piccola sommità
inizia una amena discesa che, dopo un tratto di sterrato al servizio di poderi spesso
coltivati a vigneto, scende, ormai asfaltata, tenendosi sempre in alto della digradante
dorsale, il cui versante nord è interamente occupato dall’espansione
residenziale di Semedella.
Ore
10.15 Semedela-Semedella (punto 3). Giunti in piano,
seguiamo la strada che costeggia un canale e, superato un incrocio stradale con
semaforo, arriviamo alla stazione della ex-ferrovia Parenzana, ora adibita a
negozio di fiori. Passando davanti alla grande azienda vinicola Vinakoper, seguiamo
ora la strada tange il cimitero (loc.San Canziano), che però presto lasciamo per
prendere a destra una stradina che s’inoltra nell’appartata valle laterale di
Pradišiol, che è quasi interamente coltivata a vigneto.
Ore
11.00 Val Pradišiol (punto
4).
Transitati fra i campi, concludiamo la traversata della valle con un
carrareccia in lieve salita, pervenendo ad un incrocio stradale (siamo in
località Prade). Ancora un breve tratto di strada non trafficata e deviamo su
un tratturo che ci collega con la stradina che risale alla dorsale dove si
trova il paese di Pobeghi, che è disteso lungo la larga via di collegamento fra
il litorale sloveno (da Bertocchi) e l’Istria interna. Arrivo al paese di
Pobeghi e sosta di ¾ d’ora nei pressi della gostilna Jakomin per il pranzo al
sacco oppure all’interno del locale per poter usufruire, in convenzione
facoltativa da prenotare in segreteria entro venerdì 17 gennaio, di un primo
piatto composto da un bis di gnocchi con sugo di selvaggina e di gallina e pane
al prezzo di € 5 (cinque).
Ore
12.45 Pobegi-Pobeghi (punto
5). Si riprende il cammino; dopo con una breve discesa nel bosco, andiamo a
oltrepassare il fiume Risano, la ferrovia e una deturpante zona industriale. Si
arriva sulla strada principale (è quella che sale verso Kozina) proprio all’altezza
della trattoria Norma e da qui saliamo in modo diretto al centro del consistente
paese di Decani, che occupa a raggiera un vasto pianoro. Nella piazza si trovano la
chiesa della Beata Vergine risalente al 15° secolo, una spaziosa area di
ricreazione, un bar e un market.
Ore
13.45 Dekani-Villa Decani (punto 6). Per proseguire verso Antignano ci sono due possibilità:
la più facile propone di seguire una larga carrareccia che salendo gradualmente
costituisce il collegamento con il soprastante, piccolo abitato di Kolombar. L’altra invece, un sentiero segnalato di
media difficoltà, s’inoltra in un bosco e tenendosi vicino a un ruscello, lo
supera nei pressi di una bella cascata e poi va a innestarsi sull’altra
poco prima che questa raggiunga una sella, dove è presente una rustica
attrezzatura che serve alla sagra paesana (a giugno) dell’ormai prossimo
villaggio di Kolombar. Poco distante si trova, posta in una bella posizione,
una recente “casa per cacciatori”. Attraversiamo l’appartato paesino, composto
da molte case nuove. Giunti all’ultima sua casa, chiare segnalazioni ci
suggeriscono un sentiero con segnavia che dopo primo tratto un po’ ripido, poi sale
più dolcemente nel bosco, offrendo talvolta distensive vedute panoramiche.
Siamo arrivati alle prime case di Antignano e all’improvviso si apre una
sorprendente, incantevole veduta sul golfo di Capodistria. Attraversiamo
l’antico paese, che presenta parecchie case recentemente rinnovate, accompagnati
da un sempre magnifico panorama che ora si è aperto anche sul golfo di Trieste,
l’anfiteatro carsico che lo racchiude, e nelle giornate limpide perfino le Alpi
in lontananza. Sul punto più alto, già sede di un castelliere, si erge la
chiesa di San Michele Arcangelo, dietro la quale, come conseguenza della sua
straordinaria posizione dominante a 360°, è eretta un’inevitabile ma ingombrante
antenna di comunicazioni.
Ore
15.30 Tinjan-Antignano (punto
7).
Si riprende il cammino; ci avviamo verso la conclusione dell’escursione. In pianta viene anche indicato un altro possibile
percorso che porterebbe, attraversato il bosco di Vignano, dapprima ai laghetti
delle Noghere (e-km.4) e quindi al centro commerciare Montedoro e la relativa
fermata dell’autobus urbano n° 20 (f-km.2,8). Questo itinerario, utile perché
permetterebbe un ritorno a Trieste senza l’uso di mezzi propri, è attualmente di
non facile individuazione in quanto non segnalato e frequentato. Raggiunto un
vicino poggio, che offre una aperta veduta anche sul retroterra istriano,
possiamo intravedere la nostra meta finale, il paese di Ospo, posto al centro della
bella vallata sottostante. Incombente alle spalle del paese, impressiona l’enorme
squarcio del monte, le cui pareti verticali sono molto apprezzate per le difficili
vie di roccia, dove si trova la grotta fortificata dalla quale scaturisce la
maggior sorgente del rio Ospo. Discesi a un incrocio di carrarecce, incontriamo
il segnavia della traversale slovena n° 1 (è quello che partendo da Maribor va
a concludersi ad Ancarano) che ci guida nella lunga discesa (300 metri di
dislivello) che avviene seguendo un buon tratturo che, dopo aver attraversato un
ameno ripiano erboso, sfocia nel fondovalle. Superato su un ponte il rio Ospo, arriviamo
alla meta finale della nostra traversata, costituita dalle confortevoli strutture
del campeggio Vovk, che è situato all’entrata del paese.
Ore
16.45 Osp-Ospo (punto
8).
Sosta di 1 ora nell’accogliente locale-ritrovo del campeggio per festeggiare
con una bicchierata la conclusione dell’escursione. Possibilità di usufruire, in
speciale convenzione da prenotare in segreteria entro venerdì 17 gennaio, di un
tradizionale minestrone di jota con salciccia e pane al prezzo di € 5.
Ore
17.45 Osp-Ospo.
Partenza con la corriera. Non è certo che
la corriera potrà arrivare al centro del paese. In tal caso si dovrà
raggiungerla in un posteggio distante 800 metri (portare una torcia). Per il
rientro a Trieste non è possibile, a causa delle strettoie della strada,
raggiungere direttamente la pur vicina zona delle Noghere, che è distante 5 km.
Si deve risalire invece la valle del rio Ospo e poi, raggiunta Kozina, si
rientra in Italia attraverso l’ex-valico di Pesek. Infine tangendo Basovizza,
si scende al centro città.
Ore
18.30 Trieste. Arrivo in piazza Oberdan (km 32 da
Ospo). Fine della gita.
La mappa è ricavata dalla carta slovena
“Primoska”, in scala modificata 1:66000
Caratteristiche
dell’itinerario: si svolge per circa 70 % su facili carrarecce e 30 % su
strade secondarie asfaltate. In caso di terreno bagnato è consigliato l’uso di calzature
alte (possibili tratti fangosi) e dei bastoncini.
Ore di cammino 6 e ½ circa, per un totale di 20 km. Dislivello in
salita e in discesa metri 630.
Il programma della gita sarà
strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore.
Capogita: Sergio Ollivier (cell. 3493413641)
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